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Antonio Albano di Loreto

Published in I relatori di #WIRE16

FENIK Marsico Srl Energia & Ambiente Impianti per Energia Rinnovabile Nucleo industriale Borgorose (RI) Organici Urbani Data compilazione 20/04/16 Funzionamento e ruolo dell’impianto “FENIK” 1. produrre energia in modo costante e continuo, senza impiegare combustibili fossili; 2. utilizzare il potenziale energetico degli scarti organici Urbani, in modo pulito ed eco-nomico, escludendo di distruggerli in combustione diretta, o smaltimento in discarica. Il “Fenik” tramite il processo di cracking, col riscaldamento ad induzione, trasforma i materiali di scarto (cellulosa, zuccheri, grassi, alghe e colture erbacee) in sostanze più semplici e leggere di natura metanifera. Peculiarità del “Fenik” è la capacità di trasformare gli scarti umidi : urbani, industriali e commerciali , sia gli umidi urbani, o colture stagionali come: mais fino alle alghe coltivate allo stato verde che producono un gas analogo a quello della fermentazione naturale. I materiali inerti (come pietrisco, vetro, ceramica e metalli che non si trasformano) sono passivi nel trattamento, ma escono puliti e sterilizzati per il passaggio nel vapore. “Fenik” (vds. disegno) è progettato per: • minimizzare l’impatto paesaggistico: utilizza normali capannoni industriali alti 7m; • minimizzare l’incidenza ambientale: la non combustione del materiale solido esclude la produzione di ceneri, riduce distanza e inquinamento dei trasporti. La piccola potenzialità 0,7 Ton/h x 24 = 16,8 Ton/gg. Comporta da: da 1 a 3 U

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Alessandro Gallo

Published in I relatori di #WIRE16

L'idea, dal nome Customiseum, unione tra customisable (personalizzabile) e museum (museo), punta all'innovazione della customer experience del visitatore o turista del museo. L'idea prevede lo sviluppo di una web app che dia, sia al gestore che al cliente, una panoramica del museo in tempo reale. In particolare, il gestore avrà la possibilità di monitorare i flussi di persone all'interno di ciascuna stanza del museo, ricevere feedback sulle opere ed eventualmente destinare personale extra ove richiesto. Il monitoraggio delle stanze maggiormente frequentate è potenzialmente interessante anche in chiave marketing, potendo scegliere luoghi strategici in cui posizionare eventuali punti di vendita souvenir e gadget, e in chiave sicurezza. Dal punto di vista dell'utente finale, egli potrà costruire il proprio itinerario personalizzato per la propria visita nel museo, visualizzando una mappa interattiva con le informazioni sul numero di persone all'interno. Potrà inoltre dare un giudizio sulle opere durante la visita e richiedere un cicerone tramite dei totem installati nelle stanze, e ricevere ulteriori servizi su smartphone, quali l'acquisto di biglietti online.

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Giovanna Campogiani

Published in I relatori di #WIRE16

Gli acceleratori di particelle (AP) sono chiamati “macchine da scoperta”: la loro versatilità li rende potenti strumenti multidisciplinari, dalla scienza pura alla medicina all’industria aerospaziale. Cosi come il progresso dell’umanità è stato accelerato dalla diffusione dei computer, analogamente la scienza beneficierebbe della possibilità di avere acceleratori e rivelatori performanti a basso costo in ogni laboratorio. I costi degli AP sono però ancora molto alti, a causa dello scaling delle dimensioni con l’energia: è necessario ridurre la “size to energy ratio”. L’additive manufacturing (AM) o stampa 3D, è alla base della terza rivoluzione industriale. L’AM permetterebbe la realizzazione di “physics based designed parts”, basando il progetto dei componenti della macchina sulle esigenze di fisica invece che su quelle di produzione, migliorando la performance delle macchine, facilitando e rendendo piu economico procurarsi nuovi pezzi o ottenere parti di ricambio. L’idea che vorrei presentare è quindi la possibilità di creare parti o interi acceleratori di particelle compatti, economici e performanti tramite additive manufacturing, evidenziando possibili sinergie tra AP e AM, presentando stime delle dimensioni del mercato dei componenti per acceleratori e rivelatori, con tecnologie sia convenzionali che in via di sviluppo, affinchè avere un AP in ogni università, ospedale e centro di ricerca sia alla portata di tutti.

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Carla Micheli

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I propose an innovative method for evaluating the potential bioenergy resource of phytoplancton and cyanobacteria blooms which appear in the Lakes of Lazio (central Italy), by remote sensing technique. Microalgae and Cyanobacteria are considered potential precursors of liquid fuel, an alterntive of bioenergy conversion and in the lakes of central Lazio (Albano, Bracciano, etc) can be monitored by the new OLI sensor, using some multispectral images recorded during the different seasons. The water body of the lakes are characterized by significant impacts due to human activities with related load of nutrients and pollution. The presence of blooms (micro-algae and cyanobacteria) with significant production of biomass makes the sites greatly interesting for the field-testing of integrated techniques of "bioremediation" and innovative biofuels production. In fact, the abilities and strategies of algae to recycle nutrients offer an attractive solution for the subsequent application of their biomass in the production of fuels and petrochemicals. In the context of bio-energy production various types of phytoplankton present at various depths can offer an ecologically friendly and cost-effective solution for the production of value-added products.

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