Andrea Longobardo

La presentazione sarà incentrata sul sensore CAM (Contamination Assessment Microbalance), sviluppato dall’IAPS-INAF di Roma, e sui vantaggi che esso può offrire. Il sensore è basato su una microbilancia a cristalli di quarzo, capace di misurare masse fino al miliardesimo di grammo. Il sensore è inoltre dotato di un riscaldatore interno, un raffreddatore ed un termistore per la misura di temperatura. Il tutto in meno di 100 grammi e 5 cm3. Il principio di funzionamento è il seguente: i cristalli oscillano ad una frequenza che cambia a seconda della massa depositata. A seconda delle esigenze, il cristallo può essere: a) riscaldato, in modo da permettere l’evaporazione delle componenti volatili (e dedurre la loro abbondanza come differenza di massa tra prima e dopo l’evaporazione); b) raffreddato, in modo da permettere la condensazione dei gas che si vuole monitorare; c) lasciato a temperatura ambiente, per monitorare le polveri (la cui deposizione sul cristallo è indipendente dalla temperatura). Le applicazioni che questo sensore può offrire sono molteplici: a) misura di contaminazione nello spazio (i contaminanti liberati dalle sonde si depositano sul cristallo); b) monitoraggio delle polveri sottili in ambiente urbano; c) misure connesse al rischio vulcanico (monitorando per esempio i gas connessi all’attività vulcanica).